Il cane non è un quadro

di Mauro Farina

Da alcuni anni, nella cinofilia, vi è il brutto vizio, da parte di molti “appassionati”, se così si possono definire, i quali variano il colore del mantello dei propri cani per ottenere risultati maggiori nelle gare di bellezza.

“La colorazione artificiale dei cani è vietata, ma è pure nella tradizione di alcune razze!”: questa è la tipica risposta di alcuni espositori e allevatori, quasi come per muovere denuncia contro giudici esperti che applicano Ad Litteram i regolamenti della FCI, la Federazione Internazionale di Cinologia.
Ora vediamo cosa dice il regolamento FCI Antidoping: “In caso di show, misure che alterano il colore naturale o la struttura della pelle, naso o mantello, sono proibiti”.
Sempre il regolamento FCI, questa volta per i giudici da esposizione, dice che “è vietato preparare un cane con qualsiasi sostanza in grado di alterarne il colore o la forma del pelo, della pelle o del naso”. Queste regole FCI sono state anche recepite ed usate dall’ENCI. Ma, nonostante questi divieti parlino chiaro, l’utilizzo di tinte per tingere alcune razze sono ancora in circolazione durante le varie esposizioni. Si possono avere vari metodi per tingere alcune parti del cane, cosa che vedremo analizzando brevemente questo fenomeno:

TARTUFO COLORATO: vi sono alcuni elementi che nascono con il tartufo depigmentato, che viene colorato in vari modi, ma il più diffuso con la tintura bicomponente, che dona un classico colore al tartufo stesso: sarebbe difficile da
scoprire se non lasciasse al tartufo un colore grigio scuro omogeneo che in natura esiste diffcilmente.
LE TINTURE: sono gli stessi prodotti che vengono usati per tingere i capelli umani.
Se vengono fatte con largo anticipo di tempo e in modo perfetto sono difficili da smascherare, a meno che venga effettuato un prelievo di pelo che andrà ad essere analizzato chimicamente. Vi sono stati casi che hanno usato pure gessetti e polveri: sono prodotti colorati che vengono usati per lo più a secco o a umido che, oltre a dare specifiche colorazioni, riescono a rendere il pelo duro di certe razze più morbido.
Ma come mai colorare un cane non è corretto? Semplice: l’esposizione di bellezza è una verifica zootecnica in cui i soggetti devono essere valutati in base alle proprie caratteristiche fenotipiche: se una o più caratteristiche vengono alterate, allora anche le varie valutazioni vengono a loro volta alterate.

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